>>>vicissitudini all'orecchio nel farla seriamente.
Tuttavia non è che gli manchino del tutto studi. Come la basilare licenza di solfeggio (teoria, solfeggio cantato e dettato melodico), con compimento inferiore della scuola di pianoforte, al conservatorio di Perugia (e dispensato da materie letterarie quali italiano, storia, geografia dal liceo scientifico). A proposito anche cultura musicale generale (armonia) e storia ed estetica della musica, complementari alla scuola di pianoforte di compimento medio dell'ottavo dei dieci anni di corso. Ma eseguibili pezzi anche di oltre diploma (anche se in modo contrastante con quello di insegnanti forse ancora...). E all'università di musicologia di Cremona solo materie quali teorici medioevali e semiologia del Corso di Filologia e Paleografia Musicali. Ma più esemplare il gregoriano studiato a secco fuori con l'Albarosa, che con la Rosa a lezione al pianoforte purtroppo... E privatamente anche organo con l'organista Baldassarri della Basilica Superiore di San Francesco in Assisi. Ma le basi della sua formazione sono pertanto soprattutto esperienze personali.
Fra queste due in particolare ancora ricorda. Prima, dall'ascolto della sinfonia VI 'Pastorale' di Beethoven, seppure parzialmente verso i tredici anni in diretta televisiva dal Festival dei due Mondi (25°?) di Spoleto, dove abitava in mezzo al verde, ha capito la verità dell'arte. Perché gli ha suscitato sentimenti così conformi a quelli provati nella natura vicina stessa, che, preso da meraviglia allora, in oblio di tutta la musica leggera o di massa, a cui prima più esposto come tutti, si è dedicato interamente allo
studio della musica classica strumentale. A cui in verità pure già avviato all'armonium praticamente dal parroco compositore con il suo coro popolare, sebbene specialmente a messa pure (sic! purtroppo, secondo la consuetudine invalsa dall'Ottocento almenodi suonare tale musica - intrinsecamente profana - nel rito...).
Poi ha capito invece la santità vera dell'arte dall'ascolto dei canti dell'Erzegovina, al Festival dei Giovani a Medugorje, dove andato poi nel '91, pur con la guerra appena scoppiata, all'ascoltodi testimonianze gioiose di miracolati da Radio Maria, per ricevere qualche grazia, come tutti presumibile. Infatti verso i venti anni ritrovatosi in grande angoscia, dopo lo smarrimento alla morte del parroco, con il nuovo che non sapeva una nota ma cantava pure così: "Alle - ...(girava la pagina del messale) - luia" gregoriano dapprima , e con la seduzione della bellezza delle compagne di scuola indotta dalla mentalità modernista pure. Ma tale canto pure invece gli ha suscitato nuova speranza per andare avanti nella via musicale sacra. Poiché, cantato con sentimento vivo da tutti i parrocchiani - seppure popolani inesperti in genere - e così concordi a una sola voce (che copriva del tutto anche il suono dell'organo temperato, trattato molto piano del resto dalla suora e né mai a solo), gli è sembrato proprio modulato meglio di una orchestra perfino. Solo anni dopo infatti saprà che si trattava di canto trasmesso nelle famiglie oralmente a memoria per secoli (senza alcun strumento di accompagnamento in genere quindi pure), come il gregoriano antico originale, ed era quindi vera arte sacra, religiosa. Altrimenti infatti nemmeno sarebbe stato capace di risvegliare un vero sentimento di devozione in tanti per tante generazioni e tramandarsi così ininterrotto!
Ecco infatti, oltreché negli studi gregoriani sopra detti, e nonostante le varie esperienze religiose nella Chiesa, non era riuscito a trovare prima un 'canto nuovo' così vero, come quella musica classica profana almeno, inappropriata però in sé sull'altare (già solo per la lunga durata di una messa di Beethoven o una passione di Bach ad esempio). Nonostante le aveva passate tutte! Né in Neocatecumeni; né Rinnovamento nello Spirito; Laudesi Umbri; Rogazionisti; Santuario della Vergine della Stella, dove pur suonava l'organo a canne.
Né dopo in verità lo troverà più ancora pure né in Francescani in Assisi; né Passionisti; nuove comunità, miste, come l'Oasi della Pace, sebbene dove almeno fra tutte chitarre pur con vestizione saputo con certezza tradizione inveterata il gregoriano accompagnato polifonico ritmato libero tradotto (oltre i 'rifacimenti gregoriani' del 'messale paolino', fatti per gravi problemi pastorali, gli avrebbe detto il teologo del papa >>>Cottier); Benedettini di Abbazia di Praia; Domenicani; Figli dell'Amore Misericordioso alla Basilica di Collevalenza con il grandioso organo seppure pur ascoltato con il primo parroco; Movimento Sacerdotale Mariano una volta ricorda; ecc... E poi su oltre con gli anni ancora dopo il Duemila, non ascoltato né in Fraternità Sacerdotale di San Pio X con la 'messa gregoriana' del rito precedente non riformato seppure. Né anzi di nuovo recentemente a Medugorje stesso purtroppo: certo non più come prima assai, ma con il prevalere di chitarre e strumenti temperati sulle voci dei canti della tradizione dei padri loro perfino, con la scusa falsa anche televisiva o di internazionalizzazione, ma in realtà denaro e successo da comunisti dietro quasi certo (come si vede anche nelle >>>impressioni scritte qui).
Tuttavia come frutto di tutte queste esperienze già dal 1998 ne La Regola d'Arte era stato possibile riproporre, come detto sopra, il canto gregoriano 'bene modulato', secondo cioè definizione del sommo Agostino, lui stesso vescovo e filosofo testimone diretto del canto e autore di un trattato di musica. E poi infine ricorrette e approfondite le regole attinenti corrisposte dal Papa con benedizione. Con tutto ciò avendo superato così il secolare cruciale problema ritmico gregoriano più antico almeno.
Ma purtroppo ancora per più di venti anni già ormai sembra dominare conformismo e indifferenza nei musicisti religiosi, come già >>>>disattesa del resto ancora la riforma liturgica conciliare degli anni Settanta. Come guardando più a trionfalismo nelle chiese ad esempio, che salvezza dell'anima propria perfino, con il dare gloria in spirito di verità a Dio. E nonostante ormai da tempo nel web pure l'esecuzione di queste forme gregoriane bene modulabili, le uniche più vere e sante e quindi sole dignitose per il sacrificio propriziatorio divino
(la bella voce, che dipende da esercizio solo, è secondaria in ciò). E nonostante anche servizi musicali online pure infine per chiarire eventuali dubbi ancora ai destinatari.
Ma invero il Cielo sembra che allora nella musica e come accompagnamento a tutto ciò nell'armonia dei suoni abbia scelto il medesimo padre di Adriano pure per annunciare i sogni dell'armonia delle sfere e dell'armonia umana, rispettivamente sul modo della fine e della nascita dell'anticristo, che vanno a coppia! Quella dell'autore infatti è stata tipica vita anche non solo di
musicista maledetto ("sarai famoso dopo la morte" - come Bach - gli diceva un confessore ad esempio...); ma anche di profeta sventurato (non di sventure cioè, ma stile Geremia tradizionale - nemmeno Medugorje).
E sia scusato, se qualcuno si senta colpito da certe parole forse come maledizioni e simili, ma... ormai, anche lo sbuffare del Sole per eruzioni irregolari significa Dio che sta perdendo o ha perso la pazienza. Quindi... figuriamoci una persona!