LA REGOLA D'ARTE è un trattato cdrom teorico sulla musica, per tradizione non solo armonia dei suoni, ma anche armonia delle sfere e armonia umana, aggiornato in questo sito (www.iubilum.net) con audio specialmente, a conferma del senso.
Infatti con i ritmi e toni del suono esistente in natura e le capacità tecniche di cui si è provveduto, l'artista produce la prima per dilettare l'udito con bellezza sensibile. Ma non potrebbe in ciò se non imitando con essi l'uguaglianza nella varietà di moti e luci degli astri della seconda, che piace a tutti in ogni tempo e luogo, ha attributi di bellezza eterna. Ma nemmeno in ciò riuscirebbe, se non ordinasse e facesse girare anche i suoi atti e moti della sensibilità (o passioni, istinti, sentimenti) della terza in conformità alla legge naturale ed eterna, che muove tutto il cosmo in armonia, ed è la stessa sapienza creatrice, quasi fosse anzi egli stesso una di quelle stelle del cielo: per potersi lasciare così pervadere e trasportare dall'ispirazione della sapienza divina, fonte del bello, nella creazione e realizzazione artistica, per fare opere veramente belle (egli è libero per la volontà...!).
Al concreto nell'armonia dei suoni però quindi il trattato riguarda specialmente il canto gregoriano della Chiesa di Cristo, romana, in quanto vetta delle belle arti, 'consacrato' all'Autore della bellezza: e 'classico dei classici' in quanto bellezza artistica non circoscritta ad un determinato tempo o luogo (secondo la moda e il gusto variabili nei tempi), ma vera e universale anche. Così esso è il canto nuovo, in quanto in effetti infatti anche fine di tutta la musica precedente e causa di tutta quella a venire.
Infatti mentre la musica antica precedente esso in genere sarebbe stata, come è noto, solo omofonica o al più accompagnata con polifonie semplici di ottave, quinte e quarte, già per impotenza del sistema tonale usato, se non altro, come il pitagorico; il gregoriano invece, ad essere bene informati, avrebbe trovato già il sistema tonale musicale naturale, l'unico armonicamente perfetto, in quanto fondato infatti sul 'numero armonico' fisico naturale (prima indagato, ma solo alla luce di Cristo conosciuto con >>>calcoli eruditi unitamente ad alte considerazioni estetiche, a priori, come dai trattati antichi); e però sarebbe rimasto a una voce solo a simbolo religioso anche di unità perfetta dei cuori. Nonché similmente sarebbe rimasto anche puro vocale orale a memoria per secoli non per mancanza di notazione quanto migliore aiuto così alla preghiera. Infatti, benché già si sarebbe potuto scrivere con la notazione alfabetica greca, però infine sembra che fu scritto solo come potuto in urgenze e tempestività massime come l'invasione islamica, solo per non dimenticarsi del tutto.
Ma, sebbene in pratica dimenticato così, poi da esso nasce comunque la 'polifonia classica' perfetta, imprescindibilmente da scrivere, dapprima accompagnando le linee melodiche di esso con contrappunto (melodie orizzontali), e portando da otto a dodici, sembra, i modi del sistema tonale per le alterazioni rese necessarie così.
E dalla polifonia poi a sua volta è derivata la 'nuova armonia' del moderno sistema tonale temperato equabile, di modi solo maggiore e minore; che, sebbene calcolato con numeri irrazionali in ricerca empirica (a posteriori), tuttavia ha permesso agli strumenti artificiali almeno come il pianoforte, sebbene inanimati, quasi di cantare, con l'accompagnamento per accordi (melodie verticali) e il trasporto tonale (o modulazione tonale); sebbene restrittivo all'opposto per la perfezione del canto semplice vocale puro per conseguenza già.
Poi su questa 'musica classica' strumentale e teatrale, o melodrammatica, opera, lirica, sarebbero confluite specialmente le esperienze musicali religiose e profane dei negri del Nuovo Mondo affrancati, da cui sorti principalmente il jazz e rock e simili ballabili o stili ad essi ispirati, forgianti la musica moderna. Dove starebbero aggiungendosi e confluendo infine anche le svariate innumerevoli esperienze musicali mondiali per la progressiva globalizzazione, favorita dai moderni mezzi di comunicazione e informatici e dalle tecniche della musica elettronica digitale.
E così dal gregoriano fondamentalmente sarebbe derivata tutta la musica a venire pure di oggi. E perciò il trattato riguarda questo per primo e poi quella pure per sommi capi o accenni pur solo sebbene talvolta. Ma non è solo una considerazione teorica ma proprio anche riproposizione pratica, sensibile uditiva e concreta, di come doveva essere e suonare invero questo antico canto gregoriano vero di tradizione orale. Ricostruito infatti dall'ascolto di forme orali simili nei canti dell'Erzegovina; dalle regole di ritmo verbale misurato con la lunghezza delle sillabe di sant'Agostino; e anche con benedizione apostolica di Giovanni Paolo II; grazie a Dio naturalmente infine non ultimo.
Sono invitati pertanto tutti i musicisti e cultori e praticanti di canto gregoriano ad eseguirlo non più già libero, così come né monotono o mensurale, ma bene modulato come qui. Per aggiornarsi ora almeno il cdrom è richiedibile, pure come aiuto, e anche consultabile perfino anzi; e sono contate eventuali imprecisioni e lacune da correggere, come in particolare per l'applicazione della regola dell'ugualianza antica gregoriana...