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Rosario - Solennizzazione liturgica - Prontuario


'GREGORIANA'
italiano MUSICA OMOFONICA VOCALE english VOCAL OMOPHONYCAL MUSIC latinorum MUSICA OMOPHONICA VOCALIS



La bellezza dell'arte vera è come la bellezza splendente della donna vestita di Sole, la bellezza dell'arte falsa come la bellezza oscurante della donna nell'efa, bibliche. Nella chiesa c'è l'antcristo perché c'è falsa bellezza artistica























MUSICA GREGORIANA NUOVA NEW GREGORIAN MUSICA MUSICA GREGORIANA NOVA

composictiones
















"In tal modo la Liturgia delle Ore non apparirà più come un bel monumento dell'età passata, da conservare intatto per l'ammirazione degli intenditori" (Costituzione apostolica 'Principi e norme per la liturgia delle ore', 273) In this way the liturgy of hours will not seem more like a beautifull monument of the past age (Principles and laws for the liturgy of the hours, 273) In hoc modo liturgia horarum non apparebit ultra ut pulcher monumentum passatae aetatis (Principii et normae litrugiae horarum, 273)
Antonino Capaccioni






SOLENNIZZAZIONE PROGRESSIVA DELLA LITURGIA CON IL CANTO RELATIVO AL 'MUSICAM SACRAM' DEL PAPA SAN PAOLO VI SOLENNIZATIONS OF THE LITURGY WITH THE SONG RELATED TO 'MUSICAM SACRAM' BY POPE SAINT PAUL VI SOLEMNIZATIO LITURGIAE PROGRESSIVA CUM CANTO RELATIVO MUSICA SACRA SANCTI PAULI VI PAPAE

"ogni celebrazione liturgica...., è azione sacra per eccellenza, e nessuna altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e grado" (Sacrosanctum Concilium 7, conc. Vaticano II)
"San Pio X emanava, cento anni fa, il Motu proprio Tra le sollecitudini [....] quasi a codice giuridico della musica sacra [....] Questa impostazione è stata ripresa dal concilio ecumenico Vaticano secondo nel [....] Sacrosanctum Concilium [....] [....] Papa Paolo VI provvide poi alla traduzione in norme concrete di quei principi, soprattutto per mezzo dell istruzione Musicam Sacram [....] A quei principi di ispirazione conciliare occorre costantemente rifarsi " Giovanni Paolo II, Chirografo 1; 2; 4:


it CANTI PER IL ROSARIO (E LA LITURGIA)
it SONGS FOR THE ROSARY (AND THE LITURGY)
it CANTUS PRO ROSARIO (ET LITURGIA)

S. Pio da Pietralcina, cit. Eco di Medugorje 199x:
it Se la Vergine l'ha sempre raccomandato dovunque è apparsa, ci sarà bene un motivo
it If the Virgin has been always recommended it anywhere she appared, there will be well a ragion
it Si Virgo semper raccomandavit eum ubicumque apparuit, ratio erit bene


TEORIA THEORY THEORIA


Per musicare la liturgia riformata convenientemente, la Chiesa richiamerebbe in vari testi il principio di solennizzazione progressiva. Perché questo offrirebbe una grande e gradevole varietà di soluzioni, rispettando nel contempo la natura sia della liturgia che del canto stesso. Cioè si eseguirebbe gradualmente tutta la celebrazione in canto, corredando a mano a mano per prime quelle parti di essa, che lo richiederebbero, con forme musicali adatte e in definitiva tradizionali. Così da poterne garantire pure nel contempo la piena partecipazione del popolo.
Vi sarebbero gerarchie o precedenze di musicazione della liturgia, in relazione a giorno, ora o funzione, parti destinate per loro natura al canto, e genere letterario dei salmi, ma anche tipo di coro, e altro forse ancora. Come sintetizzato qui nello SCHEMA DI ESPERIMENTO DI ESEMPIO DI MUSICAZIONE DELLA LITURGIA (MESSA E UFFICIO) CON LA SOLENNIZZAZIONE PROGRESSIVA O GRADUALE.
A tal fine sono qui individuate regole tecniche musicali, riguardanti anche esempi e l'uso di canto gregoriano, di toni salmodici secondo i generi letterari dei salmi, di salmodia (tono e antifona). E altre anche come il diapason trasportato a DO anziché LA a tal fine.
Ma prima di tutto la novità è il modo bene modulato, o figurato metrico, di cantare anche il gregoriano antico (in accordo a quanto riscoperto ne >>>La Regola d'Arte). Perché senza di ciò non ci può essere rinnovamento di musica sacra liturgica alcuna. Infatti ciò è richiesto dalla Chiesa in realtà, quando vuole anzi comanda arte vera e santa (come risaputo). E questa certo può essere una ragione almeno, per cui tutte le apparizioni mariane moderne raccomanderebbero il Rosario. >>>'Chi canta bene prega due volte', sennò nemmeno una!
Inoltre per la sua semplicità questo modo di canto bene modulato può essere anche adatto e alla portata di tutti anche per la preghiera personale o liturgica individuale. Anzi specialmente, se è preminente il rosario in ambito comunitario appunto sembra.
A tal fine dunque si cerca di dare esempi dettagliati tecnicamente dal punto di vista musicale sia per gli >>>INNI, che per la SALMODIA. Che sembrano le due forme principali, del canto gregoriano: i >>>versi metrici poetici e le >>> prose recitative rispettivamente. Infatti senza bene modulare anche, che cantare è, se non >>>istintivo e sensuale perfino il gregoriano?


PRATICA PRACTICE PRATICA

Canti di nuova composizione in stile gregoriano (o neogregoriani) per la liturgia (riformata) sono raccolti come schematizzato nel prontuario sotto; mentre c'è anche una raccolta di poco ma squisito canto gregoriano, >>>bene modulabile cioè.
Sono suddivisi di preferenza in raccolte secondo distinte le tradizionali nominazioni in Kyriale, Antifonario, e altre per quanto possibile (secondo il criterio delle forme di composizione - mentre in libri liturgici sembra che si raccolgono più variamente secondo le esigenze dei riti). Innanzi tutto i canti sarebbero o prose, non metrici, o poesie, in versi metrici invece. E sono prose i toni, le antifone, gli ordinari della messa, i responsori e simili in genere; mentre sono versi gli inni e le sequenze e simili.
I toni, nel Tonario raccolti anche comuni fra messa e ufficio (come l'Orazione, il Padre Nostro, il tono salmodico, e simili), sarebbero recitativi, cioè brevi inflessioni melodiche ripetitive per intonare testi prosaici liturgici in genere. Si distinguerebbero in rituali e salmodici. I toni rituali per inizio, fine e altri momenti ricorrenti ordinari delle funzioni, e così tanto sempici da adattarsi tecnicamente senza difficoltà a lingue moderne anche sembra, sebbene composti >>>nuovi toni comuni della messa per lingua moderna. I toni salmodici distinti a sua volta in tre tipi: antifonali, alleluiatici e responsoriali. I primi due sono simili o quasi gli stessi tecnicamente fra loro, accompagnati e uniti secondo il modo della composizione sempre a piccoli canti melodici su testi rispettivi liturgici, detti antifone, come nei salmi del salterio dell'ufficio divino e dei canti processionali di ingresso, offertorio e comunione della messa e simili. Invece i responsoriali ; mentre detti alleluia se inveceal momento rispettivo nella messa e simili sembra; e i responsoriali come per le rispettive parti dell'ufficio. Oggi si tende a sostituire questa cosiddetta salmodia con altri canti popolari a messa, come alle processioni di ingresso, offertorio, e comunione e simili pur permessi ma su testo non liturgico in genere. E anche a usare i >>>toni salmodici antifonali gregoriani con lingue moderne come nel salterio dell'ufficio e simili, ma sarebbero troppo complessi così, il latino avendo sembra degli schemi cadenzali verbali tipici ('cursus'), applicabili male a lingue moderne (ad esempio non sarebbero esistite le parole plurisillabe tronche o con accento finale); e perciò sono composti qui >>>nuovi toni salmodici antifonali, applicabili a più lingue, mentre si mantenfono i >>>toni salmodici responsoriali gregoriani, perché così semplici, che si adattano bene anche a lingue moderne.
Le antifone, raccolte nell' Antifonale (o Antifonario...) per l'ufficio (antifone del salterio e proprie dei salmi vari del giorno liturgico) e nel Graduale per la messa (antifona di ingresso, alleluia, offertorio, comunione), sarebbero, come appena detto, brevi canti melodici in sé compiuti da unire ai relativi toni salmodici liturgici convenientemente in base al numero del modo della composizione comune, per intonari i testi delle relative parti liturgiche ononime, prosaici e varianti sempre con il testo proprio dato della liturgia del giorno. Vari i modi di cantarle con i toni salmodici: all'inizio e alla fine, se non anche ad ogni versetto di essi come nell'ufficio; o pure a solo o alternate a tanti versetti di essi quanto necessarie ad accompagnare la funzione liturgica come nella comunione della messa. Come sopra detto oggi si tende a sostituire la salmodia ancora con canti popolari.
I responsori sarebbero toni in forme meno semplici, melodie, per i versetti alle letture lunghe e brevi di lodi e vespri e ora media dell'ufficio e per l'alleluia della messa con i rispettivi versetti, sembra,
I canti ordinari della messa raccolti nel
Kyriale su relativi testi liturgici prosaici: Kyrie, Gloria, Credo, Sancuts, Agnus (e Ite sembra), con forme proprie specifiche date dalla tradizione...
I canti, nell'Innario, sarebbero metrici letterari testuali, composti per l'ufficio in genere, mentre quelli per la messa posti nel graduale.Distinti in inni, canti strofici di solito senza ritornello e molti in genere; e sequenze, canti non strofici, ovvero strofici nel senso di a coppie di versetti) e cinque sole in tutto fra messa e ufficio .


ROSARIO ROSARY ROSARIUM

Sembra che i poveri o incolti, che non potevano leggere i 150 salmi della Liturgia delle Ore, li sostituivano con 150 ave marie, e così sarebbe nato il Rosario. E quegli >>>inni da cantare con musica sarebbero stati detti salterio: dal nome dello strumento musicale su cui re Davide li accompagnava. Similmente il Rosario con le sue ave marie 'salterio dei poveri'.
E forse ciò in riferimento solo al numero dei salmi. Ma comunque anche il Rosario prevederebbe un canto alla fine di ognuno dei cinque misteri delle sue tre corone. Anzi quattro di recente e 200 ave marie, così come il Rosario tanto raccomandato dalle recenti apparizioni mariane. E ciò forse anche perché, >>>come detto prima a riguardo, cantando la liturgia in modo gregoriano inveterato (piano, monotono) o prestabilito (libero, svariato), essa non può soddisfare. Mentre il canto del Rosario si può bene modulare in genere invece con nuove composizioni vere.
Eppure tuttavia, come detto per la liturgia, se si canta il gregoriano antico pure in modo bene modulato (riscoperto ne >>>La Regola d'Arte), anche questo può andare per il Rosario. O comunque, se per esso si vogliono canti in lingua moderna, la forma musicale più adatta sembrerebbe proprio ancora la salmodia di tradizione gregoriana. Perché infatti, altrimenti è brutto amputare un ritornello dal canto, con cui forma invece un componimento unico a se stante, per cantarlo da solo al rosario, come secondo uso invalso, per ragioni di tempo a disposizione (ossia perché il canto sarebbe troppo lungo altrimenti). Come l'Ave Maria di Fatima ad esempio seppure. Perché le cose monche sono per se stesse brutte. Qui infatti si storpia la vera forma dell'arte ispirata, senza rispetto anche per l'ispirazione artistica, e deformandone la bellezza così. Invece le forme tradizionali della salmodia, con le sue formule componibili e scomponibili per natura artistica, come antifone e toni, si possono proporzionare / adattare bene anche al tempo. Sia liturgico, con le antifone del giorno liturgico corrispondente al mistero del rosario da recitare. Infatti i misteri della vita di Cristo sono gli stessi per il rosario e la liturgia. Sia al tempo di durata che si ha a disposizione e si vuol dare al canto del mistero durante la recita del Rosario. Ossia alla durata dell'azione del rito. Infatti le antifone si possono cantarle anche da sole o con salmodia su uno o più versetti o pure solo Gloria Patri di salmo con relativo tono, come si >>>usa fare con tali composizioni. Cioè di unire un tono dello stesso modo dell'antifona, che si vede dal numero da I a VIII su di essa. Numero del modo che indicherebbe pure il carattere tonale simile. In questo modo infatti anche due composizioni separate e a se stanti, come antifona e tono appunto, si possono unire a formarne una, convenientemente anche nel carattere. Che a sua volta può essere gioioso o lamentevole o di ira come dal tradizione e genere letterario dei salmi. Inoltre una stessa antifona può essere adatta e si può applicare a più misteri della stessa corona, come quella della resurrezione anche a ascensione, assunsione e altro, in mancanza di meglio almeno.
Ad esempio al primo mistero glorioso del rosario, la resurrezione dai morti, si può addire l'antifona liturgica Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria! del giorno della veglia pasquale, . Poiché il mistero è lo stesso: il passaggio di Cristo attraverso la morte. E secondo il tempo più o meno breve a disposizione, da dedicare al canto del rosario, si può cantare o solo l'antifona, o anche versetti del salmo liturgico relativo. Questo qui è il cantico di Bibbia Esodo 15, cioè appunto la liberazione del popolo di Israele dall'Egitto attraverso il passaggio miracoloso nel mar Rosso, simbolo della Pasqua di Cristo. Così in un giorno qualsiasi si canta solo l'antifona. Invece nel giorno dell solennità di Pasqua si canta di più, unendo all'antifona il corrispondente tono salmodico, adatto secondo il numero del modo su di essa, per intonare i versetti del salmo. Ad esempio qui l'antifona è di modo V, allora si unisce il tono tono V Inoltre sarebbepossibile cantare l'antifona solo a inizio e fine del salmo o dopo ogni suo versetto; o cantare solo alcuni versetti inframezzata o no; o quelli proprio liturgici; magari aggiungendo un Gloria al Padre alla fine. Nulla vieta anche di unire antifone gregoriane (come quelle usate nell'Oasi della Pace) con tono vernacolo, come l'Allelluia pasquale con il VII tono sul salmo 117, o anche viceversa... E si possono corredare tutti i misteri del Rosario con canti adatti gradualmente, secondo criterio di solennizzazione quasi, usandone dapprima anche solo uno adatto, come il primo in genere, per tutte le decine dello stesso mistero e poi a mano a mano più specifici imparati o composti.



prontuario di canti liturgici
handbooks of liturgical songs
prontuarium cantuum liturgiae

...


IN PROSA (recitativi)
IN PROSE (recitativ)
PRORSUS (recitativi)

"da salmi, da essi nacque.... la salmodia figlia di quella innodia... che risuona incessantemente davanti al trono di Dio e dell'Agnello" (Divino Afflatu, Pio X)


IN POESIA (metrici)
IN POETRY (metrical)
VERSUS (metrici)

"Cristo.... ha introdotto in questo esilio terrestre quell'inno che viene cantato eternamente nelle sedi celesti" (Sacrosanctum Concilium 83, conc. Vaticano II)


TONI
(TONARIO)
TUNES (TONAR)
TONI (TONARIUS)


ANTIFONE

ANTIPHONS
ANTIPHONAE


ORDINARIO
(KYRIALE)
ORDINAR (KYRIAL)
ORDINARIUM (KYRIALE)


ALTRO
OTHER
ALIA


INNI
HYMNS
HYMNI


SEQUENZE
SEQUENCES
SEQUENTIAE


di salmi of psalms psalmorum

di riti of rites ritorum


di ufficio (ANTIFONARIO) of office (ANTIPHONARY) ufficii (ANTIPHONARIUM)


di messa (GRADUALE) of mass (GRADUAL) missae (GRADUALE)


Kyrie Kyrie Kyrie

Gloria Glory Gloria

Credo Belive Credo

Santo Holy Sanctus

Agnello Lamb Agnus

Andate Go Ite


di responsori of responsores responsorium

di versetti of versets versettium


? di messa (GRADUALE) of mass (GRADUAL) missae (GRADUALE)

di ufficio (INNARIO) of office (HYMNAR) ufficii (IMNARIUM)


? di messa (GRADUALE) of mass (GRADUAL) missae (GRADUALE)

di ufficio (INNARIO) of office (HYMNAR) ufficii (IMNARIUM)









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